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Tale&Tell: Reclaiming Narratives for Inclusion

KA1 Staff Mobility

Aprile 2022

Terminato

Lo storytelling è stato descritto come il processo attraverso il quale gli esseri umani “articolano la loro esperienza del mondo e ne traggono un senso” (Drumm, 2013).

La rappresentazione di giovani con minori opportunità e di giovani vulnerabili (come LGBTIQ+, migranti, senzatetto e giovani con disabilità) sta aumentando in modo esponenziale nei programmi televisivi, nei libri, nelle graphic novel, nei film, nelle webseries, nei podcast e in altre forme di narrazione.

Anche la rappresentazione a voce propria delle minoranze è in aumento. Tuttavia, il più delle volte queste storie non sono raccontate dallɜ giovani stessi, ma dallɜ adulti, e ancora troppe volte vengono raccontate da persone che non fanno parte di quelle minoranze, seguendo schemi stereotipati, rendendo più difficile per i giovani vulnerabili diffondere la propria narrazione. Con questo progetto, abbiamo voluto affrontare questo problema.

Da quanto abbiamo osservato nel nostro lavoro con lɜ giovani nel corso degli anni, lɜ giovani vulnerabili hanno molto da dire, ma devono affrontare sfide e ostacoli come la mancanza di fiducia, l’imbarazzo e la vergogna, le competenze inesplorate e l’inconsapevolezza dei propri diritti, la mancanza di spazi sicuri dove condividere le proprie storie e i problemi di salute mentale.

Oatley (2010) suggerisce che le storie offrono un modo unico per esplorare le emozioni in modo sicuro e possono offrire allɜ giovani un modo per trovare un linguaggio per spiegare emozioni e sentimenti in modo personale.

La narrazione di storie permette inoltre allɜ giovani di esplorare e comprendere le proprie identità, di riformularle, di adottare un approccio intersezionale, e quindi di essere un metodo efficace che lɜ youth worker possono utilizzare per sostenere l’empowerment del loro gruppo target.