Menu

Roots of Rhythms

Decolonizing dance and creative expression to support Youth reclaim cultural heritage through performing arts

KA1 scambio di giovaniaccreditamento 2024

9 – 17 ottobre 2025

Terminato

Questo progetto è nato durante la feasibility visit DASH a Palermo, in Italia. Cinque organizzazioni provenienti da tutta la regione EuroMed, cioè Eramena (Egitto), Human Supporters (Palestina), We Youth (Tunisia), Bokra Sawa (Francia) e Crooked House (Irlanda), si sono riunite per discutere dei mezzi per riflettere sulla portata delle arti e dell’espressione creativa nel frame della decolonizzazione dello youth work, tema cardine della visita.

Da qui nasce l’idea che ha portato alla creazione del progetto Roots of Rhythms, a cui si sono aggiunti altri due partner, oltre a quelli iniziali, Asociación Cultural Transeúnte (Spagna) e LaraCultura (Marocco).

Il progetto mirava a dare alle persone giovani la possibilità di usare la danza tradizionale e il movimento creativo come mezzo per raccontare storie culturali multidimensionali, promuovere la comprensione interculturale, guarire i traumi e recuperare il patrimonio culturale dallo sfruttamento coloniale e commerciale.

L’attività è stata immaginata pensando al cambiamento che vogliamo vedere, cioè una scena artistica decolonizzata dove lɜ giovani possono recuperare il loro patrimonio culturale, condividere le loro storie intersezionali e usare le arti performative, in particolare la danza tradizionale, come potente mezzo di espressione e guarigione.

Utilizzare il movimento creativo e le arti performative come strumenti terapeutici, può aiutare lɜ giovani emarginatɜ e traumatizzatɜ a elaborare le emozioni, ricostruire l’autostima e promuovere la resilienza emotiva.

Lo scambio giovanile è stato realizzato a Sousse, in Tunisia, sulla costa Sud del Mediterraneo. Le attività hanno permesso alle 40 persone partecipanti di riflettere e approfondire sui temi del colonialismo e della decolonialità, ragionando sui propri contesti nazionali e su come ancora oggi il colonialismo abbia degli effetti tangibili o come questo abbia assunto delle forme differenti rispetto al passato.

Su questa base, sono state utilizzate le arti performative – la danza, la musica e il teatro – per mettere in scena quanto appreso, mettendo al centro idee e proposte dell giovani.

Sono nate dunque due performance, una teatrale e una di danza, quest’ultima accompagnata da una canzone registrata, cantata e suonata da parte del gruppo, e messe in scena nelle ultime giornate dello scambio.